La rieducazione in palestra
è vista alla KinesisSport come un complemento essenziale delle terapie strumentali e manuali, come metodo di prevenzione e strumento terapeutico fondamentale per il trattamento di disturbi cronici. Il paziente viene affiancato da un fisioterapista o da un chinesiologo, che seguirà il percorso in palestra, assicurandosi che il protocollo d’intervento sia eseguito al meglio. Una volta portato il paziente ad essere autonomo potrà continuare la fase di mantenimento a casa, in una struttura dedicata o continuare ad usufruire della palestra KinesisSport.
Nell’ambito di un percorso riabilitativo in seguito ad un trauma, un intervento, un blocco articolare o semplicemente dopo un’infiammazione acuta che ha alterato la normale attività motoria, la rieducazione funzionale ricopre un ruolo fondamentale nel riportare una piena funzionalità della parte lesionata e nel prevenire la cronicizzazione di un compenso posturale che potrebbe creare problemi anche a distanza di anni.
La rieducazione funzionale può comprendere un’ampia gamma di esercizi utilizzando i più svariati strumenti a seconda della zona da riabilitare e può proseguire a domicilio in maniera ridotta ed adattata per permettere al paziente di gestire il ritorno alle normali attività di vita quotidiana in maniera ottimale.
Per propriocezione si intende l’insieme delle funzioni che controllano la posizione e i movimenti del corpo attraverso le informazioni e i comandi che vengono inviati dal sistema nervoso. Questo sistema genera una particolare sensibilità che si chiama propriocettività che consente all’organismo di avere la percezione del corpo in rapporto al mondo esterno.
La rieducazione propriocettiva è una riprogrammazione neuromotoria che si attua dopo un evento articolare traumatico, attraverso esercizi specifici.
L’allenamento propriocettivo svolto durante la ginnastica propriocettiva è composto da un insieme di esercizi che vanno a creare situazioni di instabilità che inducono il paziente, ma anche l’atleta, ad attivare il più velocemente possibile la muscolatura per recuperare l’equilibrio con aggiustamenti posturali. Il miglioramento dell’equilibrio avviene dunque attraverso il mantenimento della posizione e la capacità di correggere gli sbilanciamenti. La tecnica usata nella ginnastica propriocettiva prevede che la parte anatomica che si vuole rieducare venga sottoposta a continue sollecitazioni controllate per mezzo di esercizi in scarico, in carico naturale, in appoggio sul terreno o su piani oscillanti di varia difficoltà. Gli esercizi per questo tipo di rieducazione si basano sul piede e pertanto in genere vengono svolti senza scarpe e a volte addirittura ad occhi chiusi, affinché né le calzature, né il senso della vista alterino le sensazioni propriocettive.
Infatti dopo un trauma, le strutture tendinee, legamentose, muscolari ed articolari alterano i rapporti fra loro peggiorando la coordinazione neuromuscolare, l’equilibrio e la forza.
La rieducazione propriocettiva interviene nelle fasi iniziali del percorso riabilitativo ed all’interno della rieducazione funzionale. Lo step successivo è creare schemi motori sempre un più complessi attraverso specifiche sollecitazioni coordinative di più distretti corporei.
La rieducazione motoria post trauma è fondamentale per poter riprendere un corretto movimento dell’arto leso. In base al tipo e alla gravità del trauma, il terapista, attraverso un percorso graduale di esercizi sarà in grado di ripristinare un movimento funzionale e privo di compensi.
La rieducazione motoria post intervento è prevista per numerosi tipi di chirurgia, dall’ortopedia alla neurologia. Essa prevede diverse fasi a seconda dei tempi biologici di guarigione del tessuto. Il nostro obiettivo è di ripristinare il movimento ottimale nei tempi adeguati. Partendo dai movimenti più semplici si arriverà a realizzare movimenti complessi in modo naturale, e per lo sportivo in particolare, si riprenderà l’esecuzione del gesto sport-specifico.
Ritorno all’attività sportiva
La RIATLETIZZAZIONE è la fase conclusiva del percorso rieducativo di un atleta infortunato, finalizzata ad ottimizzare la gestualità sport specifica, le capacità condizionali e le capacità funzionali adeguate per una ripresa dell’attività sportiva ad un livello competitivo.
La figura professionale indicata e preposta alla riatletizzazione è il DOTTORE IN SCIENZE MOTORIE, in stretta collaborazione con il fisioterapista ed i professionisti che hanno curato la riabilitazione dell’atleta.
Si possono evidenziare 2 fasi nella riatletizzazione:
RICONDIZIONAMENTO GENERALE:
Necessario per preparare l’atleta a carichi di lavoro più intensi, costituito da un incremento della potenza aerobica, da una riprogrammazione posturale e da un progressivo miglioramento della performance fisica.
RICONDIZIONAMENTO SPECIFICO:
Caratterizzato da un ulteriore incremento dei carichi di lavoro e l’inserimento di allenamenti sport specifici finalizzati alla ripetizione del gesto tecnico supportato da una condizione fisica ottimale.
Ginnastica Vascolare
I disturbi vascolari degli arti inferiori trovano nella riabilitazione molteplici aspetti che possono essere trattati con successo in strettissimo collegamento con lo specialista medico.
Linfodrenaggio
è un particolare tipo di massaggio praticato nelle zone del corpo con un’eccessiva riduzione della circolazione linfatica e una stagnazione di liquido.
Pancafit Metodo Raggi
Agisce in tempi brevi e in maniera marcata e radicale sulle catene muscolari, fasciali, connettivali e neurologiche che sono sempre tese, retratte o programmate secondo schemi alterati.
Metodo S.V.T.A.
Consente di allenare e migliorare l’integrazione sensoriale in qualsiasi sport dal livello amatoriale fino all’alto livello professionistico.