Per quel che riguarda gli occhi, il sistema tonico posturale fondamentalmente cerca sempre di riportare lo sguardo il più orizzontale possibile e, nel caso di uno squilibrio nella vista, di adattare la postura della schiena in modo da favorire uno sguardo il più funzionale possibile.
In ambito posturologico si suole dire che gli occhi sono i più importanti perturbatori discendenti della postura. Da un punto di vista osteopatico è possibile intervenire in alcuni casi, tramite la manipolazione delle strutture vertebrali in disfunzione, tramite le manipolazioni delle ossa craniche e delle strutture fasciali oculari. Ovviamente sarà fondamentale in tali problematiche l'integrazione con le figure del medico oculista in primis, nonchè dell'ottico-optometrista e dell'ortottista.
Sappiamo che la contrazione dei muscoli oculari dà vita alla nota "legge del tutto e niente", creando importanti modificazioni dell'allineamento visivo e dando vita ad anomalie sensoriali e neuromuscolari. Si è riscontrato che lo stress crea una sovra stimolazione delle zone limbiche-ipotalamiche, queste a loro volta comunicano milioni di informazioni ai recetori visivi che mandano in tilt le risposte motori dei muscoli extraoculari. La visione è soggetta alle leggi di Hering e di Sherrrington
EFFETTO DEL SISTEMA OCULO-MOTORE SULLA POSTURA
Si definisce postura la capacità di posizionare il proprio corpo nell'ambiente secondo regole del miglior comfort.
I muscoli degli occhi, del collo e di tutto l'apparato locomotore sono intimamente collegati.
(Busquet, 1988)

In effetti ogni volta che i globi oculari si muovono, le terminazioni aneliformi a spirale dei muscoli dell'occhio sono stimolate. Esse danno l'ordine ai muscoli della nuca di contrarsi al fine di consentire alla testa di cambiae posizione per poter fissare l'oggetto di interesse, a tale fine i recettori articolari situati a livello del collo informano il vestibolo, l'apparato equilibratore che a sua volta invierà degli impulsi in direzione dei nuclei vestibolari del nucleo rachideo. Infine, questi trasmetteranno degli impulsi che permetteranno di regolare la tonicità dei muscoli erettori allo scopo di mantenere l'equilibrio nella posizione eretta.
Per comprendere meglio l'importanza dell'elemento visivo a livello della postura, è sufficiente sperimentare la difficoltà di rimanere in equilibrio su di una gamba ad occhi chiusi, la mancanza di informazioni della retina non consente al sistema di equilibrio (sistema vestibolare) di spostare l'asse del corpo sulla verticale mediana. Di conseguenza il corpo non riesce a modificare l'insieme dei muscoli posturali in modo adeguato ed a correggere gli scarti rispetto alla verticale per mantenere o ristabilire l'equilibrio (gentax 1988). Lo scopo principale della relazione tra postura-occhio è di assicurare un funzionamento binoculare ottimale per la percezione visiva.
La visione binoculare è la posizione canonica, in cui l'informazione visiva giunge in eguale quantità ai due occhi, poichè il corpo si trova al centro ed equilibrato tra le due parti dell'impegno visuale.
(Harmon, 1958)
CONSEGUENZA DI UNA CATTIVA POSTURA SULLA VISIONE - TEORIA DI FORREST

Il dott. Forrest nella sua ricerca per una nuova eziologia in grado di spiegare la comparsa dell'astigmatismo, ha proposto una teoria che mette in relazione i movimenti degli occhi con la testa in generale.
Ci sono prima i movimenti degli occhi con la testa ferma, poi il movimento della testa sincronizzato con quelli degli occhi e infine la postura della testa mantenuta dal soggetto. Dopo numerosi studi, le sue conclusioni dimostrano che dopo 4 mesi di movimenti oculari ripetuti nella stessa direzione compare l'astigmatismo che si sviluppa sullo stesso asse dei movimenti ripetuti. Se la persona muove gli occhi lungo tutti gli assi, non vi sarà alcuna comparsa di astigmatismo.
CONSEGUENZA DELLO STRESS DI VISIONE SULLA POSTURA
Secondo osservazioni e diverse ricerche, HARMON (l'autore che propose la distanza di lettura ottimale che porta il suo nome) descrisse i seguenti fenomeni:
- I miopi guidano con il mento
- Gli ipermetropi attaccano con la fronte
- Gli astigmatici inclinano la testa
- Gli anisometropi hanno la tendenza a ruotare la testa
- Gli esoforici tendono a ruotare le scapole verso l'interno
- Gli exoforici tendono a ruotare verso l'esterno
Per questo dovremmo rendere flessibile la visione, per poter facilmente assorbire senza danni strutturali lo stress visivo-cognitivo-prossimale. L'abitudine a sottovalutare le strategie che l'organismo attua di fronte ad un problema visivo-cognitivo ci obbliga spesso a rendercene conto solo dopo che si è instaurata una modifica della struttura. Nel trattamento della miopia, dell'ipermetropia e dell'astigmatismo, l'osteopatia contribuisce a migliorare i difetti della vista, lavorando su ognuno delle ossa che formano l'orbita dell'occhio insieme alla lente oculare. Il sintomo principale per individuare il problema della deformazione del bulbo oculare è la vista sfocata o distorta. Le cause principali che possono dare origine a questa deformazione di solito sono le azioni fatte in gravidanza. Inoltre può capitare che le ossa del cranio si comprimano, provocando così alterazioni muscolari, dei nervi, o delle arterie, con conseguenti difetti della vista.
Nel caso dell'astigmatismo, dovuto ad alcune irregolarità della curva dell’occhio, la forma sferica si altera e diventa più ellittica ed ovale. L'astigmatismo può essere associato alla miopia, all'ipermetropia e ad altri motivi isolati tra loro.
L'OSTEOPATIA COME TRATTAMENTO
Nel caso dell'osteopatia il terapista specializzato lavora su ogni osso del cranio con l'obiettivo di liberare tutte le tensioni suturali, muscolari, arterovenose o della struttura nervosa. In questo modo si ridarà all'occhio la sua forma sferica e la sua funzione completa, così come una migliore posizione dell'asse dell'occhio. Per evitare complicazioni, è importante di trattare il problema molto presto, quando si è ancora bambini, possibilmente prima dei sette anni.
Altri problemi della vista come la cataratta precoce o la presbiopia possono essere trattati dall'osteopatia aiutando il paziente nel livello di vascolarizzazione dell'occhio, diminuendo così il deterioramento della cornea. Nel caso del glaucoma, chiamato anche tensione intraoculare, l'osteopatia fa in modo di favorire il drenaggio del sangue diminuendo così la pressione dell'occhio.
L'osteopatia craniale può liberare tensioni nel retro dell'occhio, attuando le ossa dell'orbita e la membrana intracraniale, migliorando la sua forma in modo molto efficiente. L'osteopata in questione deve essere molto qualificato per venire incontro ai problemi del paziente.