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Modello di Lavoro S.V.T.A.

Il modello di lavoro S.V.T.A., brevettato nel 2013, nasce dall’esperienza decennale di Andrea Cagno, optometrista sportivo e comportamentale, specializzato nel training dei bambini con neurodiversità, e dall’implementazione tecnica di Massimiliano Rinaudo, Istruttore della Federazione Italiana Tennis, con esperienza di allenamento di giovani di interesse nazionale e direttore Tecnico del club CARMATENNIS.

L’unione delle due figure professionali ha permesso di perfezionare il modello di lavoro che consente di allenare e migliorare l’integrazione sensoriale in qualsiasi sport dal livello amatoriale fino all’alto livello professionistico.

Nella sua attività professionale come optometrista, Andrea ha applicato il metodo S.V.T.A. nei bambini con problemi di attenzione (DSA), iperattività (ADHD) e difficoltà di apprendimento come la dislessia. I bambini si divertono facendo esercizi perché per loro è come “giocare in un modo diverso“, senza pensare che ciò che stanno facendo permette loro di migliorare le proprie competenze, come la lettura, la capacità di attenzione o semplicemente la loro integrazione sociale permettendogli di giocare con gli altri bambini aumentandone di conseguenza l’autostima.

La creazione di un atleta passa attraverso la sua mappa genetica, ma soprattutto attraverso un percorso di sviluppo delle tappe motorie durante la crescita, gli schemi motori dinamici si sviluppano attraverso la visione, in particolare tutte le abilità coordinative hanno un elevato interessamento delle abilità visive. Attraverso l’allenamento delle abilità visive si prepara un atleta a ricevere ed elaborare le informazioni nel modo più rapido ed efficiente ovvero lo si prepara ad ottimizzare la sua performance agendo nel modo giusto e al momento giusto, quindi con estrema precisione e destrezza.

 

Benefici

I nuovi studi sulla NEUROSCIENZA hanno messo in evidenza che allenando le abilità visive si agisce sul nucle caudale o pulvinar ovvero uno dei nuclei talamici più importanti che presiede alla discriminazione visiva tra input salienti e distrattori, stimolando: la visione attiva – la concentrazione – la visualizzazione – l’attenzione sostenuta e selettiva.

 

Il metodo S.V.T.A. integra l’allenamento visivo con:
  • • Propriocezione
  • • Sistema vestibolare
  • • Equilibrio
  • • Situazioni di stress controllato per agire in modo positivo sull’equilibrio psicofisico.

 

Inoltre è studiato per fare interagire la visione con il sistema motorio in modo da poter migliorare la loro integrazione per ridurre i tempi di latenza per l’elaborazione e l’interpretazione degli stimoli e di conseguenza espletare poi il gesto motorio, tecnico e la tattica nel miglior modo possibile.
La valutazione delle dominanze, delle lateralità e delle asimmetrie funzionali aiuta a creare un allenamento personalizzato percettivo – motorio sul singolo atleta o sulla squadra, integrato con tecnica e tattica migliorando la qualità e riducendo i tempi di apprendimento. Il training S.V.T.A. è un’integrazione dell’allenamento quotidiano di ogni sport, attraverso sessioni specifiche o a circuito con la preparazione atletica e il lavoro tecnico, diventa indispensabile per mantenere attivo il sistema visuo-motorio e velocizzare il rientro in campo durante un infortunio.

Domande frequenti

  • Posso accedere al servizio di Fisioterapia e Riabilitazione anche senza prescrizione medica o specialistica?

    Sì, perché il Fisioterapista è una figura professionale autonoma come dichiara la Legge n. 251 del 10 agosto 2000.

  • Perché scegliere un fisioterapista?

    Perché ad oggi il fisioterapista è l’unica figura sanitaria riconosciuta che può lavorare in ambito riabilitativo. Rivolgersi ad un fisioterapista vuol dire quindi affidarsi ad un professionista, con una adeguata formazione, capace di prendersi cura della tua salute nel miglior modo possibile seguendo le linee guida della letteratura scientifica e in grado di riconoscere quando una problematica apparentemente di natura muscoloscheletrica nasconde invece un problema più serio da inviare al medico di competenza.

  • Cosa devo portare per la prima visita?

    È importante avere con sé tutti i documenti medici e specialistici e i test strumentali eseguiti per il problema di salute per cui si è preso l’appuntamento.

  • I trattamenti fisioterapici e riabilitativi possono essere detratti fiscalmente? Anche senza prescrizione medica?

    Certamente. Qualsiasi prestazione fisioterapica, in presenza o meno della prescrizione medica, è detraibile secondo la normativa dell’Agenzia delle Entrate con la circolare 19/E del 1° giugno 2012 (pag. 15).

  • Quali sono le patologie trattate?

    Eseguiamo riabilitazione ortopedica post-intervento (menisco, crociati, cuffia dei rotatori, protesi, fratture, osteotomia, trapianto di cartilagine ecc.), fisiatrica (cervicalgia, lombalgia, tendiniti, lesioni muscolari, artrosi, infiammazioni, sindrome del piriforme ecc.), neurochirurgica post-intervento (ernia del disco, stenosi) e reumatologica (artrite reumatoide, spondilite anchilosante ecc.)

  • Come bisogna comportarsi in caso di visita fiscale dell’INPS?

    Chi può ricevere la visita fiscale del medico dell’INPS deve comunicarlo all’inizio delle terapie e nel caso non foste stati reperibili durante il controllo, provvederemo a certificare la presenza nello studio al momento delle terapie.

  • Ho un’assicurazione sanitaria, mi verranno rimborsate le spese per trattamenti di fisioterapia?

    Si, le spese per la fisioterapia sono considerate come spese mediche, quindi se nel testo del contratto assicurativo non è precisato il contrario, saranno completamente ripagate dall’assicurazione.

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